Esempio di centrale a biogas ottenuto da insilato e pollina SOTTO LA POTENZA DI 1 MW!!!!
Sotto 1 MW elettrico, ma non significa di taglia molto piccola, perché comunque servono oltre 25.000 tonnellate di materiale ogni anno.
Non si risparmia CO2, perché va calcolata tutta la CO2 emessa nelle fasi di produzione agricola, trasformazione, trasporto , ecc.
I problemi che si pongono sono:
- odori
- mezzi di trasporto (traffico e inquinamento)
- rumori
- emissioni in atmosfera
- scarti e rifiuti (del biodigestore e dell’impianto per produrre energia – combustione del biogas)
Gli odori possono derivare dal trasporto, movimentazione e stoccaggio di pollina e del digestato ma anche di insilati.
I viaggi dichiarati sono 1.200 all’anno, cioè, in media 3-4 camion al giorno per circa 5 Km, ai quali vanno aggiunti i trasporti del materiale digestato, pari ad almeno altri 1-2 al giorno.
I rumori sono importanti soprattutto per zone residenziali o agricole.
Nella relazione iniziale si parla di 70 dBA, che sarebbero compatibili solo con zone industriali.
Le emissioni in atmosfera dichiarate o deducibili dai dati della relazione sono:
COT (composti organici totali, compresi composti cancerogeni) 1,2 ton/anno
CO 6 ton/anno
NO2 3 ton/anno
SO2 6,7 ton/anno
HCl 1,2 quintali/anno
Mancano, in questo elenco, altri inquinanti, come, in particolare, le polveri, ma anche ozono e diossine.
Le polveri saranno forse inferiori a 50 mg/Nmc, che però significa 0,6 ton/anno di polveri molto fini, alle quali vanno aggiunte le polveri secondarie (fino a 5 volte quelle emesse dal camino, molto fini).
QUESTI SONO GLI EFFETTI DERIVANTI DA UN IMPIANTO AL DI SOTTO DI 1 MW
ADESSO IMMAGINATEVI QUELLO DI UNA CENTRALE DI
3,2 MW!!!!!